Nel cuore dei Pirenei

SPAINdonmodc22

ORDESA NAT. PARK

 

Donna Moderna

Year XII n° 42 – 1999

Text  –  pages 108 – 109

 

 

 

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Quasi al centro della catena, i Pirenei della regione aragonese sono montagne che racchiudono gioielli artistici e naturali. Ne sono un esempio la Ruta del patrimonio, una strada disseminata di capolavori d’arte romanica che da Bielsa arriva ad Ainsa. il percorso segue una delle antiche vie dei pellegrini in cammino verso Santiago de Compostela, nella cui imponente cattedrale si venerano le reliquie dell’apostolo San Giacomo. La Ruta attraversa Ordesa y Monte Perdido, il più antico parco nazionale spagnolo, istituito nel 1918 per proteggere uno dei paesaggi più imponenti dei Pirenei.

La scelta più agevole per raggiungere queste montagne è l’autostrada francese che collega Tolosa all’Atlantico. Giunti a Lannemezan si risale la valle dell’Aure fino al confine e al tunnel che porta nella regione di Huesca. Dopo otto chilometri si raggiunge la cittadina di Bielsa.

Da qui si può deviare verso destra per andare a dormire al Parador de Bielsa (tel. 0034/974-501011), il confortevole albergo in legno che si trova all’interno del parco, ai piedi di Monte Perdido, sulle rive del Cinca. Una camera doppia, con vista, costa circa 150.000 lire.

L’itinerario continua verso sud, in direzione di Ainsa, la cittadina che è stata dichiarata di interesse culturale per la bellezza del suo abitato cinto da mura. Il borgo conserva l’atmosfera medioevale nei vicoli, nelle case e soprattutto nella magnifica Plaza Porticada. Da visitare c’è anche la chiesa di Santa Maria, che ha un bel portale, un chiostro e una grande torre.

A spasso nel parco.

Lasciata Ainsa si risale verso nord, per Boltana. Qui l’ufficio del turismo (tel. 974-5020431) è aperto tutto l’anno. Si prende poi per Broto e si raggiunge il borgo di Torla. Per dormire ci sono due piccoli hotel a 2 stelle: l’Edelweiss (tel. 4861731 e l’Ordesa (tel. 4861251). La cittadina è la porta occidentale d’accesso al parco dell’Ordesa e la valle costituisce il cuore di quest’area protetta. Le pareti salgono verticali dal fondovalle ricoperto di boschi, mentre dai salti di roccia scendono cascate impressionanti. Una passeggiata lungo il sentiero più in basso offre scorci bellissimi delle Gradas de Soaso e dell’alta cascata della Cola de Caballo. Più impegnativa l’escursione al panoramico Mirador del Rey. Con un po’ di fortuna si può incontrare il sarrio, il camoscio pirenaico. A volte si vedono volare l’aquila e il gipeto che, con i suoi tre metri di apertura alare, è il più grande uccello d’Europa. Proseguendo il viaggio verso ovest, dalla valle di Broto e attraverso il passo Puerto de Cortefablo, si giunge a Biescas.

Un altro sentiero dei pellegrini verso il Camino de Santiago passava di qua. Infatti, sulla strada in direzione di Sabinanigo si trovano splendide opere in stile romanico. A 2 km dall’antico borgo di Olivàn, per esempio, in 25 minuti a piedi si raggiunge la pieve di Susin, con un massiccio campanile di pietra. A 14 km c’è la bella chiesetta di Otal, dell’XI secolo. Altri gioielli romanici si trovano a Gavin, Busa, Larrede e Satue. A meno di 20 chilometri a ovest di Sabifianigo c’è Jaca, che fu sede della corte aragonese. In paese si visita la cattedrale, una grande opera romanica. Costruita nel particolare stile “jaques”, fu modello e punto di riferimento lungo il percorso dei pellegrini. Poco lontano si fa sosta al monastero di San Juan de la Pena. Situato in una cavità naturale, è legato alla leggenda del Santo Graal. Con le sue due chiese e il chiostro è un altro capolavoro dell’architettura romanica spagnola. In più, con la dominazione araba, ha sviluppato uno stile particolare: il mozarabe.

Dove dormire.

Gli alberghi Casa Ruba a Biescas (tel. 974-485001) e Conde Aznar a Jaca (tel. 974-361050) offrono un ottimo compromesso di qualità e prezzo. Mentre Villa de Sallent a Formigal (tel. 974-488311) e l’hotel di Santa Cristina de Somport a Canfranc (tel. 974-373300) garantiscono una buona ospitalità sulla via del ritorno verso la Francia. La cucina aragonese, a base di carne, è semplice e gustosissima. Pollo, agnello e maiale sono spesso accompagnati dal chilindròn, una saporita salsa tipica della zona.

Le trote sono eccellenti, come i prosciutti di Teruel. Da provare le insolite, ma assolutamente squisite, pernici al cioccolato. Tanti anche i vini aragonesi e di buon livello. Il più conosciuto è il Carinena, ma c’è da stare attenti perché raggiunge facilmente i 18 gradi. Ampia scelta per chi ama l’agriturismo. Per informazioni, chiamare i seguenti numeri: Central de Turismo Verde, tel. 974-244848; ufficio del turismo spagnolo a Milano, tel. 02875211.