VALLESE
La via del ghiacciaio
Rivista della Montagna
n° 204
September 1997
pages 86 – 87 Text & photo
Era inevitabile che le acque che sgorgano dall’Aletsch, il più grande ghiacciaio d’Europa, scavassero un lungo e profondo canyon. Assolutamente inaspettata è invece l’avventura che si può vivere scendendone il breve ma ripido corso: 6 chilometri di percorso per 600 metri di dislivello. Normalmente i corsi d’acqua che scavano profondi canyon si aprono la via in una roccia calcarea, creando paesaggi lunari ma uniformi nei colori. Nella Massaschlutte (la gola di Massa) invece, le possenti acque del ghiacciaio hanno scavato il loro profondo cammino nella complessa storia geologica del Vallese. Così graniti, serpentiniti e gneiss si alternano a colorare di mille sfumature il paesaggio. La pietra bagnata mette in risalto tutto il suo colore e le lame di luce che ogni tanto riescono a illuminare il fondo, rivelano scorci surreali, visioni di sogno, offrendo intense emozioni.
Se negli anni Sessanta non fosse stata costruita la diga di Gebidem alta 120 metri, proprio sotto il ghiacciaio, questi tesori non sarebbero visibili. Lo sbarramento preleva infatti quasi tutta l’acqua, che viene utilizzata per produrre energia elettrica e irrigare. Come un tempo, l’acqua di Massa è vitale per le genti di Mater e Kitsch. La poca che scende ancora è comunque gelida (2°C), infatti occorre indossare la muta in neoprene.
I primi ad avventurarsi nella gola furono cercatori di cristalli e cacciatori, ma dopo alcuni anni le guide della regione iniziarono a esplorarla. Da cinque anni l’intero percorso è stato attrezzato e circa duemila escursionisti lo affrontano ogni anno.
Un percorso avventuroso
Il tracciato ha inizio nel pianoro sottostante la diga. Il corso del torrente ha ancora poca pendenza: serve a scaldare i muscoli e a prendere confidenza con i salti tra le rocce. A poco a poco tuttavia si infossa tra le rive, e in alto gli alberi si fanno piccoli. La via passa da una riva all’altra, sopra e sotto immensi massi che l’erosione ha staccato dalle pareti.
Quasi a metà percorso, ma non del dislivello, c’è il primo esame: ci si deve calare con la corda per sette-otto metri. Chi si trova già in difficoltà può prendere un sentiero che risale il bosco e torna a valle. Per chi decide di proseguire questo è il punto di non ritorno: dal successivo salto non c’è modo di risalire. Da questo punto in poi comincia il tratto più spettacolare. Occorre tuffarsi in specchi d’acqua limpidissima, si risale sopra massi giganteschi, poi di nuovo in acqua con gli zaini sopra la testa. Nel tratto centrale, il “labirinto”, c’è un intrico di passaggi sopra, sotto e attorno a un castello di rocce appoggiate una all’altra, che infine termina con un tratto di acque profonde dove galleggiano alcuni tronchi per facilitare l’attraversamento.
Le calate di corda si susseguono, almeno due sono di 20 metri e l’ultima di oltre 30 conduce alla “cattedrale”. Un piccolo spiazzo sovrastato da rocce levigate e strapiombanti, dove la luce del sole si insinua con affascinanti giochi di colore. Ancora pochi passi ed è possibile cambiarsi e asciugarsi al sole su grandi roccioni, in quanto si esce dalla gola senza necessità della muta. L’ultimo tratto di sentiero conduce sulla strada che da Naters-Briga porta a Blatten, dove si può prendere il postale che risale la valle. Complessivamente il percorso richiede per circa 6 ore, a un ritmo che non procura però stanchezza.
Le guide alpine della valle conoscono bene il percorso ed è possibile ricorrere alle loro prestazioni. A questo proposito è bene sapere che un paio di volte all’anno la diga viene aperta per liberare il letto del torrente dall’eccessivo deposito di sabbia e detriti, per cui è sempre necessario informarsi preventivamente all’ufficio del turismo sulle condizioni del percorso.
Come arrivare.
Belalp, località turistica del Vallese è raggiungibile percorrendo la Valle del Rodano fino a Briga, quindi salendo la rotabile del versante destro orografico per Blatten.
Dove informarsi.
Per percorsi guidati ci si può rivolgere al Centro alpino di Belalp (0041/27/9231385) o alla locale società di guide alpine (tel. 0041/27/9272407).11 costo dell’accompagnamento in gruppo è di 110 FS. a persona ed è comprensivo di attrezzatura e muta in neoprene.
Quando andare: il periodo consigliato, che è anche quello in cui vengono organizzate le visite, va da maggio a novembre.