SICILIA
Sulla cima dei Monti Nebrodi
Donna Moderna
Year XI n° 23 – 1998
Text – page 171
Boschi di faggi mitigano il caldo sole siciliano, mentre, non lontani, l’agrifoglio e il biancospino si alternano a ulivi, lecci e sugheri. È il Parco dei Nebrodi, un’isola verde di venticinquemila ettari affacciata sulla costa nord orientale della Sicilia. Dall’alto dei monti, nelle giornate serene, è possibile persino scorgere le isole di Lipari e Vulcano. Mentre guardando a est sembra quasi di toccare l’Etna con il suo perenne pennacchio di fumo. Il versante tirrenico del parco è verde, ripido e talvolta scavato da profonde gole. Quello meridionale, invece, digrada dolcemente, ma è più arido.
Tra i vari percorsi tra cui si può scegliere per visitare i Nebrodi, consigliamo quello che dal passo Portella femmina morta conduce all’ampio specchio d’acqua del Biviere di Cesarò (1.325 m), alle pendici del Monte Soro.
È un importante luogo di sosta per gli uccelli migratori che trovano qui un ambiente ideale. In questi boschi vive la più consistente concentrazione di gatti selvatici italiani. Ed è facile anche scorgere l’aquila reale e il falco pellegrino.
All’interno del parco, a 1.464 m, si può dormire a Villa Miraglia, sulla SS 289 di Portella Miraglia, Cesarò (Me), tel. 0951696585. Ha solo 10 letti e si trova in posizione davvero privilegiata.
Nei dintorni.
La storia ha lasciato i suoi segni un po’ ovunque: i resti greco romani di Tindari antica, il castello e le mura di San Marco d’Alunzio, le torri e l’arco principale del castello di Caronia, il fortilizio di Montalbano, il monastero di Fragalà.
La riconquista cristiana dell’isola ha persino lasciato, a San Fratello, notevoli inflessioni dialettali lombarde.
Dalla fine di giugno a fine settembre si susseguono, numerose, le feste patronali di tutti i comuni del parco. Ad Alcara Li Fusi, famosa per le pizzare (tappeti colorati tessuti a mano), ogni 24 giugno si celebra la Festa del Muzzuni, un antichissimo rito della fecondità. Da qui si può effettuare una breve salita alla Grotta del Lauro, a quota 1.068 m.
A metà settembre, a Mistretta si tiene il suggestivo “ballo dei giganti” durante il quale enormi statue rappresentanti i santi custodi della Madonna vengono portati in processione.
Santo Stefano di Camastra, la cui tradizione della ceramica risale al Seicento, è una meta irrinunciabile. Mentre i buongustai troveranno a Foresta le formaggelle più graziose della Sicilia a forma di capretta o cavalluccio.
Dormire e mangiare
La scelta di alberghi sulla costa è vasta e per tutti i gusti. Ma il miglior pesce fresco si può gustare alla Tartaruga (Capo d’Orlando, Lido San Gregorio, tel. 0941/955012, fax 955056): antipasti, tagliolini alle uova di pesce spada e gamberi o pennette alla tartaruga. Tra i tanti ottimi vini da gustare, il Colomba Platino e l’Insolia Valle dell’Agate. La Delegazione comunale di Marina di Caronia (tel. 0921/35498) ha realizzato una breve ma interessante guida.
Per informazioni: a Messina, tel. 090/675356 e a Patii, tel. 0941/362288.