ALTO ADIGE
In Val Badia un antico rifugio
Donna Moderna
Year IX n° 20 – 1996
Text e photo – page 145
Tra una parete rocciosa di oltre cinque chilometri e due parchi naturali, il Fanes-Sennes-Braies e il Puez Odle, si trova uno dei più bei rifugi delle Dolomiti, il Santa Croce. Costruito accanto a una piccola chiesa del 1484 come ospizio per i pellegrini, si raggiunge in seggiovia da Pedraces Val Badia.
Itinerari per tutti. «Da anni è stato trasformato in rifugio» dichiara Erwin Irsara che lo gestisce insieme alla moglie Pia.
«Ed è un buon punto di partenza sia per impegnative ascensioni sulla roccia gialla e rossa del Sasso della Croce sia per facili escursioni sui prati dell’Armentara, giù fino a Spescia. Una buona rete di sentieri, poi, consente itinerari di più giorni pernottando in altri rifugi».
L’albergo è caldo e accogliente. Al secondo piano si aprono sei stanze tutte in legno: dai mobili alle porte dipinte, una diversa dall’altra. Dalle stanze 1, 2, 3 e 4 si ammirano le cime del Cardenaccia e del Sassonger. Nel corridoio la stanza da bagno, unica per tutte le camere ma tenuta sempre limpida. La prima colazione è tradizionale, a base di pane, burro e marmellata e torta di mele. Ma chi vuole fare il pieno di calorie può ordinare la Kaiserschmarren: una crepe farcita di marmellata di mirtilli. Alla sera sarà pronta una zuppa d’orzo o un gulasch alla maniera atesina.
Al tramonto, la parete del Sasso della Croce si illumina di rosso. Non lontano, a sud, il ghiacciaio della Marmolada pare di fuoco negli ultimi bagliori del sole che scende dietro gli alberi dell’Odle.
Cucina e shopping
Chi volesse dedicare un giorno agli acquisti avrà alcune piacevoli sorprese. A La Valle varrà la pena di fermarsi da Nagler (via Pedora 225, tel. 0471/843188) con le sue grandi vetrine di tovaglie di lino e coperte tessute ancora a mano su antichi telai. Mobili in legno intagliato e dipinto si trovano da Rustikal (Rumestluns 60, tel. 843058). Chi ama la cucina locale può prendere lezioni da Erica Pitscheider, in luglio e agosto al maso Sotciatsel. La quota di partecipazione è di sole 15.000 lire e, dopo aver cucinato le turtres (frittelle di ricotta e spinaci) o i canederli (grossi gnocchi di pane con speck e formaggio), si potrà mangiare tutti insieme sul prato del maso o nella grande cucina.
Nel minuscolo Pic museo ladin di San Cassiano gli appassionati trovano collezioni di reperti geologici e fossili (raccolti nelle montagne dei parchi) e gli oggetti d’uso comune.
Le alternative alla cucina del rifugio sono, a Pedraces, Badia Leo da Sompunt (Lago da Sompunt tel. 0471/847015, 40.000 lire vini esclusi). Oppure, a S. Vigilio di Marebbe: Fana Ladina (vicino alla chiesa, tel. 0474/501175, chiuso il mercoledì, 40.000 lire escluso i vini) dove si gustano la putia (pane secco di segale) e i cajinei (tortelloni di ricotta e spinaci con burro fuso e semi di papavero). Per informazioni: rifugio Santa Croce (tel. 0471/839632), aperto dal 10 giugno al 10 ottobre, pernottamento e prima colazione da 45.000 lire. Azienda di soggiorno tel. 0471/847037.